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Il sugo d’uva

Buona domenica a tutte e a tutti! Sopravvissuti alla notte di #Halloween? Per farvi riprendere al meglio, oggi vi propongo una piccola #stuzzicheria che, nella sua semplicità, nasconde una storia molto interessante. Alzi la mano chi non ha mai assaggiato un “#sugo” d’#uva, vero e proprio “ingrediente” dell’#autunno.
In Emilia Romagna, tra l’altro, siamo gli unici a chiamarlo con questo nome; in altre zone d’Italia è conosciuto come “#sugolo”, ma io ovviamente preferisco la prima versione.
Le origini di questo “dolcetto” si perdono nella notte dei tempi, anche perché mettono insieme due ingredienti ben noti e molto in voga fin dall’antichità: l’uva e la farina. Lo potremmo senz’altro definire un antenato di un’altra ricetta che conosciamo molto bene: il #budino.
Il “sugo d’uva”, un tempo, veniva preparato esclusivamente durante la vendemmia, solo con mosto e farina. Era un modo diverso, e senz’altro piacevole, per assaggiare l’uva appena raccolta e sperare in un buon vino (la civiltà contadina, da sempre, vive anche di speranze…). Personalmente, per permettere di assaggiare i sughi anche alle persone celiache, io utilizzo l’amido di mais al posto della farina. Se volete provare…
Ovviamente, i sughi danno tanta #energia. Che ne direste di assaggiarne un po’ per affrontare al meglio la prossima settimana?
Buon appetito e buona domenica!!!

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